LA FORZA NELLA DEBOLEZZA

Roberto e Claudia | 08.08.2018

“Oh ma che c’hai contro la sofferenza?!” “Io la sofferenza la schifo proprio. Nessuno è così idiota da voler provare dolore!! Io non voglio soffrire più!!”

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Lei ci prova a spiegarmi che il dolore fa parte della vita, come la felicità. Ma io non ne voglio sapere, perché forse non ho bisogno di spiegazioni (anche se cerco sempre quelle) ma di un abbraccio profondo che colmi la mia solitudine. Si chiama Stella la mia terapeuta, e io ho 16 anni quando il mondo mi è crollato addosso e ad un certo punto ho avuto bisogno di aiuto. Lei è stata nella mia vita come quelle lucine splendenti nel cielo di notte, che anche nella peggiore delle situazioni una direzione te la danno. E comincia così il mio cammino di vita su qualcosa che avrei benissimo evitato, ma non potevo più, perché il mio corpo urlava quello che la bocca non diceva più. Si chiama “non sentire”. E’ quel divieto che ti dai per far in modo che nessuna o alcune delle emozioni più dolorose, possano essere percepite, così da evitare di soffrire. La cosa potrebbe anche funzionare, se non fosse che le emozioni se non escono dai canali a loro deputati distruggono il corpo e la mente. Ho 16 anni quando comincio veramente a prendere in mano la mia vita, la mia storia, il mio passato. La prima volta che entro nel suo studio mi sento sfiduciata e abbastanza perplessa sulla possibilità che questa donna possa realmente cambiare qualcosa in quello che mi sta succedendo. Lo stesso scetticismo che provo cinque anni dopo, quando dalla mia sicilia, metto piede nella Parrocchia di santa Maria Goretti a Roma, per ascoltare questo don Fabio Rosini nel percorso dei Dieci Comandamenti. Penso “ma che avrà mai da dirmi questo prete che non mi hanno già propinato tutti gli altri?! Solo una marea di regole, moralismi e costrizioni”. E invece la mia vita viene completamente sconvolta e capovolta, perché finalmente qualcuno mi insegna e mi mostra che la Parola di Dio ha qualcosa da dirmi per illuminare la mia insulsa vita. Scopro che l’AMORE di Dio è una carezza in carne ed ossa, di persone che gratuitamente, una sera a settimana per due ore sono li per me. Nonostante la stanchezza e il sonno delle loro giornate pesanti. Ma chi glielo fa fare mi chiedo?! A 16 anni Stella mi accompagna in questo viaggio dentro di me, con un impegno e una dedizione che già di per sé mi fanno sentire veramente voluta bene e mi danno la forza di non arrendermi. Ma ogni seduta è troppo dura. Esco dallo studio e mi chiedo chi cavolo me lo fa fare di soffrire così!! Mannaggia a sta terapia. Basta non vado più e mollo. Ma la volta dopo sono di nuovo all’appuntamento. Una frase mi rimbomba sempre dentro: io voglio essere felice. Quella stessa frase mi ha sempre accompagnato nel mio cammino di vita umano e spirituale, dandomi in ogni momento la forza e la carica per affrontare blocchi e impedimenti, realizzare i miei desideri. Prima della mia terapia ero quella fatta male. Tu sei troppo sensibile, tu drammatizzi troppo, tu approfondisci troppo le cose, te ne devi fregare. Claudia contro il mondo! E’ la definizione di me, della prima (e per fortuna ultima) psicologa stronza, che ebbi la sgradevole esperienza di incontrare a 8 anni nella stanza di una ASL!! Quella sbagliata sono io. Quella fatta male sono io. E’ colpa mia se le cose non mi vanno bene. Quando incontro Stella cambia tutto, perché la sua competenza e professionalità, il suo impegno e la sua attenzione verso di me, spalancano le porte della possibilità che accipicchia vado bene così come sono, sono amabile, sono preziosa, sono importante e sono fatta benissimo. Se la psicoterapia mi ha dato gli strumenti per conoscermi e affrontare alcune ferite, il mio incontro con Cristo mi ha salvato l’anima facendomi vedere il Suo amore in ogni cosa intorno a me, in ogni occasione! Ognuno ha la sua porta di ingresso per cambiare la propria vita e incontrare l’Amore di Dio. La terapia è stata la mia porta verso una riconciliazione profonda con la mia storia, ma il mio incontro con Cristo mi ha fatto fare esperienza che ciò che considero debolezza è la mia forza. Le mie emozioni non sono qualcosa da temere, sono il colore e il sapore di ciò che vivo e mi permettono di recuperare e dare senso ai momenti più belli e più brutti della mia infanzia. Non mi devo più vergognare dei miei limiti, perchè non si sa come mai, sono lo spazio preferito di Dio per manifestare la sua potenza! San Paolo dice così: “[…] la mia potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza […] Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo […] quando sono debole, è allora che sono forte.” Non so quante ore passo a piangere quando scopro queste bellissime Parole durante una catechesi di Don Fabio Rosini. Qualche domenica fa Il sacerdote mi chiede di leggere la seconda lettura. Sono quei versetti. Li so a memoria e mi commuovo. Non so se ce la farò a leggere tutto mantenendo la calma, perché l’amore di Dio per me, mi agita. La potenza della sua forza e della sua giustizia mi lascia attonita. “Non buttare via niente della tua vita”, dice Don Fabio Rosini in una delle sue più belle catechesi, perché soprattutto le parti più brutte della tua storia, le zone d’ombra più buie, quelle in cui hai sofferto di più, ciò di cui ti vergogni di più, sono le più preziose per Cristo! E’ stato così per me, e so che sempre lo sarà. Nella nostra debolezza personale o matrimoniale si è manifestata pienamente la potenza di Cristo, che ha trasformato la nostra “pietra scartata” in “testata d’angolo”. E se il dolore o la crisi che stai vivendo fossero lo spazio di Dio per fare giustizia e portare frutto nella tua vita?! Dio ci benedica e ci custodisca e nella fede, nella speranza e nell’amore.